Dizionario ferrarese


A GHE' QUEL CA TRAGIA: c'è qualcosa sotto, c'è qualcosa che non mi convince
AGRO, AGRA: stufo marcio (sono agra di te, mi hai rotto i maroni!)
ALDAMÀR SENZA PAIA:  merdaccia
ALDAMÀR: letamaio
ARBALTÀ:  ubriaco, sfatto o stanco morto (a son arbaltà cume un calzet, sono ribaltato come un calzino)
ARTICIÒC: carciofi
AT ARBALT INDRÈ COPA:  ti ribalto all’indietro
AVER I DID ZARMUIA’: avere le dita che germogliano:  frase scherzosa che sta a indicare le dita che si raggrinziscono dopo essere state a lungo a mollo nell'acqua.
AVER NA BUDLÍNA VODA:  avere una budellina vuota, avere un briciolino di fame
AVERE DELLA DOGA: essere una persona resistente, robusta, che non si stanca facilmente “Ciò, ce ne ha della dòga quel vecchietto, ha 80 anni, cacchio!”
AVERE LA GATTA:  avere un forte raffreddore "Ragazit! a g'ho 'na gata!"
BAGALOSSO bozzo nel corpo (tipo di grasso, o una cisti), oppure quando un uccello prova a mandare giù una cosa molto grossa e fa il gozzo
BAGATTARSI /SBRACIOLARSI: rovinarsi, con una caduta. "Sono caduto con la moto e mi sono tutto bagattato."
BAIOCCHI: soldi
BALDONE: bidone o anche ragazza grassa. "Maial che baldone che è quella là!"
BAMBANARE: trafficare con le mani ma concludere poco “E’ un’ora che bambàno ma la torta non mi viene, zio vigliac!”
BAMBANONE: fanfarone. Uno che parla, parla, ma non combina mai niente. Da BAMBANARE (vedi)
BANDA: parte (luogo). " Fat da banda. Fatti da parte! Da ‘na qualc banda, da qualche parte
BARBAGIÀN: barbagianni, stupido
BARBASTÈL pipistrello
BARBÛZ:  mento
BARSACCA:  specie di borsa
BATÀNA: barca piatta usata dai pescatori, chiatta. In senso scherzoso, imbarcazione malmessa o scarpe molto grandi. “Cosa sono quelle batàne che porti?? Morirai in piedi!”
BAUCCARE: parlare a vanvera (ssa baùcat? Cosa vai blaterando?)
BIGOLO o BÈCCA: pene
BILINO DELLA CRESIMA: il dolce della Cresima. Nella fattispecie questa espressione si usa quando uno vomita anche l’anima…. (ier sira a gh’eva al vomit… a m’è gnù su al Bilin dla Cresma! Ieri sera ho vomitato: mi è venuto su il dolce che ho mangiato alla Cresima…)
BISACA tasca
BÓFILO: motorino scassato
BOGNO:  brufolo… oppure è un appellativo scherzoso della vecchia Cinquecento : “ueh zio, vieni qui che ti schiaccio il bogno con il carro!” (ti schiaccio la cinquecento con il fuoristrada).
BORDIGONE:  maneggione
BRANCARE: afferrare con decisione. "Bràncal par al cupìn e cazzal fora!" "Prendilo per la collottola e sbattilo fuori!"
BRAVÀR: sgridare, urlare  “Miè mama la m’ha bravà”
BRAZADELA: ciambella... Dolce un tempo pasquale, tradizionale in particolare della provincia di Ferrara che ha evidenti radici comuni con la tradizione veneta e in particolare con la Brassadèla.
È un dolce lievitato, cotto in forno, prodotto con farina, zucchero, uova e burro. Viene sagomato in diverse fogge, a ciambella ellittica, rotonda o a esse. Una volta cotta si presenta di colore giallo dorato alla superficie.
BRICCATA: testata contro il muro (da BRICC, caprone)
BROZZO: scarso, poco capace "Sono un po' brozzo in matematica!"  "Dai polentone, corri... a tie' propria un broz!"
BUBANA: pacchia “Bubana! Ora ce la godiamo! Zò legno!”
BUCHI NELLA SCHIENA (fare i): insistere talmente tanto da prendere qualcuno per sfinimento. "La mia morosa mi ha fatto i buchi nella schiena perchè la portassi a ballare"
BUGANZE:  vesciche nei piedi a furia di camminare
BURIRE: aggredire. “Il gatto ieri mi ha burito!” Da qui il termine BURIDONE, cioccata, aspra sgridata
BUSGATTO:  maiale, ninino
BUTTO: germoglio.
CADENA:  catena. Usato anche per indicare uno ubriaco perso (unt cume na cadena, unto come una catena)
CAGNA: pinza a pappagallo.
CAMÒRA: baccano, la confusione. “Senti chi ac camòra chi fa chi putin!” “Senti che confusione fanno quei bambini!”
CANTON DI STICK: l'angolo dove metti le scope e può significare anche l'angolo del castigo...
CAPUNÀRA: testa
CARÉZA: carreggia! Corri, cammina in fretta, affretta il passo! “Dai dai, caréza belo!”
CATALÍT: attaccabrighe
CATAMELE: lagne, gnole, lamentele
CAVARSI Giù: spogliarsi “Spetta cam cav zò, a g’ho cald!”
CAVICELLA: la caviglia
CHE FUFFINA: detto di cosa trita e ritrita "Ma possibile che tutta le volte mi devi dire la stessa fuffina?"
CHICCA: pugno  (ti do' una chicca nei denti)
CHICHINA: gallina di razza piccola
CIAFFO: cosa di poco valore
CIAO ZIO: saluto amichevole tra amici
CIOZZA: fregatura. “Ho preso una ciozza della Madonna!”
CREPO: rutto
CRICCA: vedi RUZNA
CRUCÀL: persona che fa le ore piccole, un insonne
CUNTÀR CUME AL DU’ AD COPP: contare come il due di coppe, non contare niente (deriva dal gioco della briscola nel quale i due sono le carte più basse di tutto il mazzo)
CUPÍN, COPPINO, CUPIRÓN : coppa , collottola. Il coppino è anche uno scappellotto dato dietro la coppa. "Ti allungo un coppino che ti faccio girare come una trottola!"
DAR SANT’ANTONI: letteralmente: dare sant’Antonio, cioè scaricare qualcuno “Al so’ ambros al g’ha dà sant’antoni e adess la ziga!” “Il suo ragazzo l’ha scaricata e adesso lei piange”
DAR ZÓ IL TLARIN A UNA: togliere le ragnatele a una tipa (tipo quando è tanto che non guzza)
ESAR ‘NA BONA GABANA: essere una buona lana. Un bel tipo, in senso negativo, un tipaccio.
ESAR ZO’ AD BAGALON: non sentirsi in forma.
ESSERE A GATTO CON QUALCOSA: avere quasi finito qualcosa, essere a corto di qualcosa. "Ho il conto in rosso, sono a gatto di soldi"
ESSERE IN BAMBÀNA essere confusi, intontiti, incasinati
ESSERE UNTI O INCIRINATI: essere sbronzi.
FAR SAMIGHIÉL: letteralmente: fare San Michele, cioè traslocare
FARE SU LE CANNE: andare via. "Ragazzi, facciamo su le canne che attacco a essere stufo?"
FÒGAT!: affogati (si dice gentilmente a qualcuno per mandarlo a quel paese. "Cio' bello,,,, va mo là... fògat!")
FRANC un altro modo per dire soldi quando c’erano ancora le lire… cosa c’entrino i franchi con noi ferraresi lo devo ancora capire! (“An g’ho gnanc un franc in bisaca… gat dusent franc par telefonar?” non ho neanche una lira in tasca, hai duecento lire per telefonare?” ahahah adesso con gli euro e i cellulari fa ridere)
FRICANDÒ:  accessorio o vestito molto demodè “cos’è quel fricandò che ti sei messa?”
FUFFIO: sgonfio, moscio, avvizzito.
FUORI come un'antenna o FUORI come un balcone: fuori di testa
GALÀNA: tartaruga (termine scherzoso anche per una vecchia auto, la Dyane)
GARGATTA: gola, voce: “Senti come urla quella là… ne ha di gargatta!”
GATTI:  i pelucchi di polvere sotto il letto, o anche i piumini dei pioppi “at g’ha infin di gatt sota al lett”, hai i gatti sotto il letto!
GHIGNOSO: smorfioso, antipatico… ormai termine molto vintage usato per lo più dagli anziani
GNICCARE: cigolare
GRANADÈL : scopa
GRANADIÈ:  scope
GRÈGNA: alterazione, febbriciattola lieve
GRÍNDOLO:  tipo vestito eccentricamente
IAZZA: sfortuna, jella
IMBACCALITO: fermo lì come un baccalà
IMBACUCHÍ: rincoglionito. Imbacuchí cume n’oc, rincoglionito come un’oca.
IMBARLÀ: tutto storto
IMBRICCARSI: vedi inzuccarsi
IMPIGOZZARSI: mangiare come un ludro
IMPIROLARE: farsi su uno spinello
IMPIZÀR: accendere. “L’ha impizà la radio”, ha acceso la radio, (in senso scherzoso: “Non la pianta più di parlare”  “Belo… at impizà la radio? Sta mo’ zit un poc!”
IN MEZZO AI PRATI DI PALMIRANO: essere in un luogo sperduto
INCAPPELLARSI: inciampare, ribaltarsi “Mi sono piantata coi tacchi tra i sanpietrini in piazza e mi sono incappellata!”
INCUZZÍ: molto, molto ma molto sporco
INDÈVAS: vedi INTRANT, INTRAMPAN
INGRILLATO: accartocciato, ranicchiato. “Ho dormito ingrillato e ora sono tutto indolenzito!”
INSAMNÍ: scimunito
INTAPPARSI: vestirsi bene, anche balbettare
INTRANT o INTRÀMPAN: una persona che è un impiastro e sta solo in mezzo ai piedi
INVORNITO o CIORDO: persona poco intelligente
INZZUCCARSI: sbattere la zucca “Mi sono inzzuccato contro il muro!”
L' È CUME LA SALVIA DI PUVRITT: è come la salvia per i poveretti, essere come il prezzemolo, cioè dappertutto
LANGUORIA: cocomero, anguria ("Dai ca magnèn na feta ad languoria!")
L'É DA GAGO: una cosa all'ultimo grido, una figata, termine molto vintage ormai. "La tò machina l'è propia da gago!")
LISTONE: l'alto marciapiede in piazza del Duomo. "Adesso col bofilo vado a impennare sul listone, alla faccia dei vigili!...”
LUDRO: personaggio dalle abitudini alimentari particolarmente sregolate (soprattutto nelle porzioni e negli orari)
MAGNATURTLÍN: mangiatortellini, cioè bolognese
MANARIN: mannaia
MANGIARE A NANO: scroccare, mangiare a sbafo. “Mi piace l’happy hour perché si mangia a nano!”
MARZUMARIA, MARZUMAJA:  marciume
MUSTACCIA: è quando hai la faccia impiastricciata di qualcosa (gelato, cioccolato) "cal putin al g'ha la mustacia ad ciocolata!" "Quel bambino ha il viso impiastricciato di cioccolata"
NADRÀZZ: anatra (at caghi cum un nadràzz, caghi come un'anatra!)
NIZZA: livida (sono tutta nizza, sono tutta livida)
NIZZÓLA:  pugno che lascia livido
NONNA (con una ene sola, di solito): avere molto sonno. “Maial raga, a g’ho la nona…”
OC AD VALL: oca di valle (un tontolone)
PAGADEBIT: mattarello (Vedi SGNADUR)
PANDÒN: persona grossa e goffa come un panda
PANETTI, GIAGOLI: attributi maschili
PATÈCIA: ciabatta (il patecch= le ciabatte)
PETTOLA: le caccole del naso, oppure una persona petulante e noiosa “Ke pettola che è quella, ha sempre da dire!”
PIEGARE GLI STRACCI: morire “Raga, sto piegando gli stracci dal sonno!”
PINGHELLO: ugola
PINZONE: uno che si muove lentamente, tipo bradipo
PIOMBO, PIOMBINO: drink tracannato tutto di colpo. “Ho fatto un piombo, (un piombino) di whisky e ora sono incirinato!”
PIPAI: tappo, dicesi anche di persona molto piccola ma vivace ( ac fat pipai c' l'è quela li!)
PIPI (mettere il _): mettere il muso, il broncio
PIRINA:  il moccolone di muco dal naso
PITÒN: tacchino
PITONA, SCENZA, STECCA, ZORZA: sbornia
PIZZARE: sorprendere qualcuno nell'atto di fare qualcosa, cogliere in flagrante. “Se ti pizzo a fregare le mele al contadino ti do’ due slaponi (vedi slaponi)!”
PLUCÀR: piluccare, ciucciare. Plucar i oss dal pùi , ciucciare le ossa del pollo
PUINA: ricotta  (man ad puina, mani di ricotta)
PUNSIN: riposino, pisolino
PUTIN: bambino
RAGNO: tirchio (maial, che ragno!)
RANA: miseria (stasira a gh'è dla rana, stasera c'è della miseria)
RANARE: cadere a terra. “Raga, sono tutto sbraciolato (VEDI), sono ranato dalla moto!”
RANZGO:  rancido oppure anche tirchio (maial, sa tiè ranzag!)
RAVANARE: cercare con le mani.  “Vado a ravanare nel frigo”
RÈMOL: (il) la pula del grano
ROZZO (con la O aperta, come Como, roccia): scardozzo. “Che rozza che è la sua donna!”
RUMARE: cercare, (tipico il rumare delle galline quando cercando qualcosa nel suolo) “Vado a rumare nel frigo che c’ho un buco nella stomaco “
RUTAMÀR: rottamaio
RUZNA: ruggine, o anche sporco (a ghe’ d’la ruzna, chi! Dai mo pulissi)
RUZNO, RUZNONE:  sporco, sporcaccione
SABADÍNA: la paghetta che si dà ai bambini  “Ti ha dato la sabadìna la nonna?”
SAGANATO: essere molto fissato con qualcosa. "È saganato coi videogames!"
SARACA, MADONNA:  bestemmia. "Ades a vag là e a cioc do' madonn".
SBARZÀGUL: i bargigli del gallo
SBARZÒLA o SBARZA: un vento fastidioso  (maial ac SBARZA)
SBIGATTARSI: spanciarsi (dal ridere). “Ha detto una battutaccia lui là che mi sono sbigattato come pochi!”
SBOLDRO: vedi LUDRO
SBOZZLA: quando i vestiti ti cadono male e fanno fagotto "Mettiti dentro la camicia che ti fa la sbozzla"
SBROZZARE: scaricare, affibbiare a qualcuno qualcosa di ingombrante o che non si vuole più. "Ho sbrozzato la donna ieri sera, mi aveva rotto i panetti!" Oppure "Sono stufo dell'autoradio vecchia, la sbrozzo a mia sorella!"
SBROZZO: grande quantità di cose. "C'era uno sbrozzo di gente all' Ipercop!"
SBUGAMARE: rovinare qualcosa ("Ho preso un virus che mi ha sbugamato il computer!")
SCAFFA:  mento molto pronunciato
SCAGNATA: caduta, botta. "Raga, ho dato una scagnata da matti!".
SCALFARONE: una pinta o anche un litro di birra. "Avevo una sete che mi sono tracannato uno scalfarone di birra!"
SCARANA: sedia
SCHIROCÍNO: contenitore, nella fattispecie di plastica.
SCOMACCATO, SCUDOZZATO: ammaccato. "Mi hanno scomaccato la macchina!"
SCRILLO, SCRILLONE: forte diarrea
SCUDOZZI, SDOZZI: tegami, stoviglie (SDOZZO è anche termine che si può usare sia per le persone che per le cose. Nelle persone indica individui non bellissimi, un po' imbranati, oppure bizzarri o ridicoli nell'aspetto. Può servire per descrivere un qualsiasi oggetto che non funzioni a dovere oppure vecchio, superato. "Oh regaz lo scooter di mio padre perde i pezzi da tutte le parti, è proprio uno sdozzo")
SCUNZAMNESTRA: guastafeste, uno che rovina sempre tutto
SCUPAZÒN: scapaccione “Lassa lì ad rompar o at dag un scupazòn ca t’arbalt indre’ copa!” “Smettila di rompere o ti mo’ uno  scapaccione che ti ribalto all’indietro!”
SCUTMÀI : soprannome (si chiama Ugo, ma al so scutmài l’è Franco)
SFIOMBARE: sfrombolare
SFONDONE: grossolano errore grammaticale, scritto o parlato
SFRISARE: graffiare
SGÀGIATI!:  Svegliati! Si dice a qualcuno che ha preso una fregatura “Sgàgiati bello!” “Ti hanno fregato il portafogli? Bene, così ti sgagi!”
SGAGIÀTO: esperto di certe cose della vita, sveglio
SGAGNARE: mordere, morsicare “Il cane mi ha sgagnato!”
SGANZÉGA: baldoria (usato per di più dalle persone anziane)
SGARBIZZA: gli scarti della cipolla, dei cipollotti
SGARUIÀ: escoriato. "Maial, a son cascà, a son tut sgaruià."
SGIAVENTARE: fiondare via, gettare in malo modo
SGNADUR: mattarello
SGNÉZOLA: papagno, cartone “Mi ha dato una sgnézola che a momenti mi cappotta!”
SGUAZZABARBÛZ: gli spaghetti. Deriva da sguazza-mento, quando mangi gli spaghetti e li ciucci su ti sguazzi dappertutto col sugo, sguazzare il barbuz, il mento, appunto
SGUERZA (cioè mezza cecata, come me)
SGUERZA: pelo (a l'ho ciapa' par na sguerza, l'ho preso per un pelo)
SILACCO: sbrago, taglio
SLACCARÒN: sunzone, uno che si inzacchera, sporco, (anche in senso morale)
SLANDRA: puzza (maial ac slandra, maial che puzza!)
SLANDRONE: uno che puzza
SLAPÓN, SLAPÒNE: schiaffone
SLOFFA: cacca molto liquida
SLUNGAGNONE: persona molto alta
SPALGÀTTA: la pelle floscia e flaccida che hanno certe vecchie sotto le braccia:
SPALLUZZARE: mangiare abbondantemente, spolverare
SPALTROCCHIO:  pasticcio
SPÀPLA: quando uno ha gli occhi lucidi, gli trema il labbro e si frena dal piangere. "Al putin l'ha ciapà un scupazon ga gh'è gnu' la spàpla!", il bambino ha preso uno scapaccione tale che gli è venuto quasi da piangere.
SPARGUGNARE:  spargere, disseminare “mi spargugni sempre i calzini dappertutto, porca vacca!”
SPARPAGLIONI: falenoni notturni
SPARPAÍNA: farfallina notturna.
SPATACCARSI LA FACCIA (sbragarsi dal ridere)
SPATZÀR: ciabattare “Cla dona la spatèza matina e sira con i tac alt!” (quella donna ciabatta mattina e sera coi tacchi alti)
SPIMPIRLINO: la sicura della portiera della macchina
SSCIOPA: (pronunciato con la c dura): lo schioppo, il fucile.
SSLUMARE: coccolare
SSLUMONE: coccolone “Che sslumone che è sto cane!”
STA BASS’ORA: verso sera. “As avden in s’la bass’ora!” ci vediamo verso sera!
STRABIZADA: strapazzata ( i ma' da' na bela strabizada)
STRACAMPITO: decrepito (Vecchio stracampito)
STRAMAZ: materasso, pagliericco
STRAMNÀ o SPAMPANÀ: bombardato
STRAZÀR: straccivendolo (bravar cume un strazàr, urlare come uno straccivendolo)
STRÍGAT: muoviti, levati dai piedi
STRUFÀI, STRUZÒN: strofinaccio
STRUMA: manfrina, procedura
STUSSO: urto, botta (anche in senso sessuale). "Ho dato due stussi alla mia donna". "Porco zio, mi hanno stussato la macchina!"
SULFANÍN: fiammifero, zolfanello
SUNZONE: uno che si unge mentre mangia
SUSAMLON: sandrone
TACCHINARE, TAMPINARE, MARPIONARE: puntare una donna, intomellarla.
TACLENTO: appiccicoso. Deriva dal termine TACLONE.
TAFANARI: sedere molto grosso ("Sposta cal tafanari ca pass!")
TAMPLÒNE: letteralmente è una frittella fatta con la farina di castagne, che si mangia per San Martino. In senso scherzoso, un tamplòne è una persona grossa e goffa. “Movat, strìgat, tamplòn!”
TANARE: beccare in flagrante
TARAPINI:  ninnoli, cosette di poco valore, ciappini
TARGONE, TACCONE, TACLONE: sporco vecchio, a volte appiccicoso, che fa la patina, gli strati (sto pavimento è talmente sporco che ha il taclone!)
TGNIZZO: coriaceo, duro e stopposo come un vecchio (maial, ac brut vech tgniz!)
TIRABURSON: cavatappi
TIRACÒN: quando uno indossa un vestito che gli rimane più corto da un lato e più lungo dall'altro
TOCIARE IL BISCOTTO: trombare, guzzare
TRABASCANO:  personaggio maneggione e losco
TRACUACCH: inghippo, trama nascosta
UCARÓN: maschio dell'oca
VANZÀ: rimasto (maial, ac son vanzà mal!)
VANZADA: rimasta (maial… ac son vanzàda mal!)
VERNIA: confusione, casino
VINCA: piega. “I cav’ i ha ciapà la vinca” , “I capelli hanno preso la piega” “Maial, quello là ha vincato un tubo di ferro!”, "maial, quello la ha piegato un tubo di ferro!"
VOLTARE GALONE: girare fianco nel letto “Ha suonato la sveglia… ciao, ho voltato galone e mi sono riaddormentato”
ZACAGN: zingaro
ZAGNUC:  testone, zuccone
ZANETTA: bastone usato dalle persone anziane per camminare.
ZAZZÀRA: zazzera di capelli
ZÒ LEGNO!: darci sotto con qualcosa. “E’ arrivato il vino! Zò legno!”
ZZAPÈL: disordine, caos
ZZAPLÒN/ ZZAPLÓNE : confusionario, disordinato
ZZEULA: cefalo, detto anche di persona ingenua (al ciapa cume un zzeul, abbocca come un pesce)

GIOCHI DI PAROLE

AL PARSUT AL PAR SUT : il prosciuttto sembra asciutto
AC BON CAFE' CA FE' : che buon caffè che fate!
CHE BEI CAVI' CH' AVI' : che bei capelli che avete
AL SARA' SARA': sarà chiuso
LASSE' LA SELLA : lasciate la sella
M’HAT CAPI’, MAT?: mi hai capito, matto?
S’SEM CAPI’, SEM?: ci siamo capiti, scemo?